OrgoglioGobbo Radio Juve Web

Ricostruiamo la JUVE! Partiamo dall'allenatore.. ma non solo.., maggio 2010 .. si ricomincia.. quale sara' la futura JUVE?

« Older   Newer »
  Share  
SASSARI BN
view post Posted on 14/4/2009, 18:12




OPERAZIONE RINNOVAMENTO / Il processo
Juve, tutti sotto accusa
Dalle scelte di mercato agli errori di gestione: viaggio nei problemi bianconeri



ELVIRA ERBI’ GUIDO VACIAGO
TORINO. Non è solo questione di un’acca (per di più muta), perché la vera differenza fra Tiago e Thiago è saltata agli occhi in modo piuttosto evidente sabato sera a Marassi, anche se il portoghese della Juventus era seduto in panchina, mentre il quasi omonimo brasiliano del Genoa devastava la difesa bianconera, stravincendo il confronto con Christian Poulsen. Già Poulsen: è sbarcato in Italia in contemporanea a Thiago Motta, ma è costato dieci milioni in più rispetto a lui. Perché il danese è stato pagato (e percepisce uno stipendio di circa 3 milioni di euro all’anno), mentre il brasiliano è arrivato a parametro zero dal Barcellona (e guadagna 1,8 milioni all’anno). Il confronto con il Genoa di sabato sera ha impietosamente fotografato alcune lacune del mercato, anzi degli ultimi due mercati juventini, nei quali le scelte (spesso rivendicate da Ranieri) di Tiago e Poulsen si sono rivelate inadeguate e sono costate ventitré milioni di euro. E pensare che all’interno della società c’era chi preferiva Sissoko (acquistato poi in gennaio e rivelatosi colpo efficace, nonché giocatore fondamentale) al posto dello spento portoghese. Mentre Poulsen ha vinto un estenuante ballottaggio con lo spagnolo Xabi Alonso, che sarebbe anche costato di più (ma la società era pronta a chiudere), però offriva sicuramente un altro tipo di rendimento. Il divario dall’Inter forse non si sarebbe colmato solo con lui, ma certamente non si è accorciato.
E forse anche per la mancanza di un regista efficiente che è sempre mancata una convincente fase offensiva, con gli attaccanti troppo spesso isolati, Del Piero costretto ad arretrare per recuperare il pallone, la manovra affidata ai lanci lunghi o all’estemporaneo estro degli esterni, dove Ranieri ha confinato la qualità (ma non sempre, perché un conto sono Camoranesi e Marchionni, un altro è il pur volenteroso Salihamidzic). Il gioco è stato sostituito dalla grinta e dalla tensione nervosa creata da un gruppo di combattenti che volevano tornare a vincere: qualche volta ha funzionato alla grande (vedi doppio scontro con il Real), altre volte non è bastato. Solo la fase difensiva è stata messa a punto in modo assai preciso, quasi perfetto. Ma la fase difensiva, baluardo della prima parte della stagione, è finita per crollare dopo l’eliminazione dalla Champions con il Chelsea. Forse il segnale di una concentrazione calata troppo bruscamente dopo la delusione continentale, certamente la ragione principale degli stop che hanno portato alla resa in campionato contro Chievo e Genoa. Insomma, qualcosa non sta funzionato anche nella gestione psicologica di un gruppo che ha subito un contraccolpo troppo pesante dopo l’addio all’Europa e non è riuscito a reggere lo snervante testa a testa con l’Inter che costringeva a 9 vittorie nelle ultime 9 giornate. In questi casi lo spogliatoio deve essere curato con logiche diverse da quelle freddamente aziendali con le quali la dirigenza ha compiuto veri e propri miracoli in altri campi (stadio in primis). A questo punto rimane la coppa Italia e un secondo posto da difendere in virtù del concetto caro a Ranieri del «migliorare la scorsa stagione». Non è molto, ma intorno a questo società e tecnico devono raccogliere la volontà della squadra per non compromettere completamente la stagione. Nel frattempo, solo un’analisi profonda e senza reticenze può prevenire altri passi falsi in futuro.


1Il
gioco è inesistente E la grinta è sparita



TORINO. Imputato Ranieri, si alzi in piedi. Leggiamo i capi di accusa a suo carico: la Juve non ha un gioco, la Juve non è brutale con le cosiddette piccole e scricchiola l’obiettivo del «fare meglio di un anno fa» perché anche i due punti di vantaggio della Juve attuale su quella 2007/08 non possono essere sinonimo di un salto di qualità. Anzi. La Juve che pur in estate ha innestato, nella squadra terza classificata, gente come Amauri e
Poulsen sta ampliando il suo distacco dall’Inter ora a 10 lunghezze.
OCCHIO AL MILAN Due punti in più rispetto al campionato passato certo non rallegrano, perché a questo punto Del Piero e compagni si devono guardare le spalle. Il Milan è in fase di rimonta, perdere altro terreno con due scontri diretti da giocare (sabato in casa con l’Inter di
Mourinho, il 10 maggio a San Siro con i rossoneri di Ancelotti) sarebbe funesto. Ma quello che più ha impressionato, nel sabato sera della sconfitta col Genoa, è il confronto impietoso sulla manovra: i ragazzi di Gasperini sempre propositivi, mobilissimi anche senza palla, autori di azioni arrembanti, palla a terra, con i tre davanti a non dare punti di riferimento, con il centrocampo multiuso: corsa e inventiva più gol. In mezzo i bianconeri hanno penato, il confronto Poulsen- Thiago Motta è risultato impietoso, ma anche con gli esterni non c’è stato match.
IDENTITA’ Nel Genoa infortuni e assenze non incidono più di tanto, la squadra di Gasperini mantiene la sua identità. La Juve, sfortuna a parte, vive di cuore e di grinta, di lotta e di sacrificio. Grandi doti, non c’è che dire. Ma tre passaggi di fila, ultimamente, non si vedono più... E la grinta si sta nascondendo. E dopo l’eliminazione dalla Champions qualcuno ha mollato gli ormeggi. E.E.



2Del Piero ora divide Chi lo segue e chi no

TORINO. Imputata Juve, si alzi in piedi. Leggiamo i capi di accusa a suo carico: la stagione è stata altalenante, con tre periodi individuabili di crisi; alcuni big non hanno dato il solito apporto, per diversi motivi; lo stesso capitano Del Piero, nel 2009 (inteso come anno solare), non ha reso come ci si aspettava e ha spaccato in due l’ambiente fra pro e contro la sua figura, condizionando - secondo una lettura sempre più diffusa - pure alcune scelte.

REALITY SHOWIl capitano ammazzaReal Madrid è un pallido ricordo. Impegno e concentrazione sono sempre massimi, ma sul campo manca la brillantezza, anche se l’orgoglio lo spinge a metterci la faccia, comunque e ovunque. E adesso c’è chi continua a scommettere ciecamente su di lui e chi vorrebbe anticipare l’arrivo di un su alter ego ( Cassano?), mentre i progetti sul futuro spesso divergono sul suo nome e sul suo ruolo.

MEZZO CAMOMa il rendimento di una serie di giocatori è comunque deficitario. Lo stesso Ranieri sabato ha puntualizzato: «Non hanno fatto nulla di quello provato in settimana negli allenamenti». Prendiamo un nome su tutti: Mauro German
Camoranesi. Colpito da mille guai fisici, l’azzurro di Argentina, e a ogni ritorno in campo è seguita una delusione, e un’intemperanza inaccettabile. Tutti si aspettavano il suo rientro come quello della svolta, ma non è stato così. Annata assolutamente da dimenticare. Ma il discorso si allarga, perché nella realtà il grande filotto positivo nei mesi di novembre e dicembre è stato effettuato con parecchi titolari in infermeria. Ecco, il nuovo anno doveva portare i rinforzi “made in Juventus”: Camoranesi appunto, Buffon, Zanetti, Poulsen, Tiago, Trezeguet. Ebbene, l’iniezione di forza, alla fine, non c’è stata.
E.E.




3La società-azienda ha poco peso in Lega

TORINO. Imputata società, si alzi in piedi. Leggiamo i capi di accusa a suo carico: si percepisce una distanza pericolosa dalla squadra e ha poca influenza a Palazzo. Pare infati che i giocatori non abbiano gradito tutti gli anticipi, praticamente un campionato parallelo vissuto perennemente di notte, che contando un po’ di più a Palazzo forse si poteva ridimensionare. Insomma, nello spogliatoio si mormora di dirigenti con scarsa influenza in Lega. Al punto da non essere riusciti, nei dieci giorni più importanti della stagione ( con derby e Chelsea a seguire), a far slittare l’andata della semifinale di coppa Italia contro la Lazio.

ABBANDONO La Juve, intesa come squadra, non si sente tutelata. Anzi, si sente quasi abbandonata. Gli stessi arbitraggi scandalosi vengono ritenuti frutto di ininfluente peso politico. Nessuna nostalgia del passato, ci mancherebbe... Però forse non è un caso che il ds Alessio Secco abbia alzato la voce dopo la serata no di Rocchi a Marassi.
SPOGLIATOIO E la squadra ha sentito la mancanza di una società più presente a Vinovo e nello spogliatoio. Nei momenti critici della stagione ( ieri, per esempio) i dirigenti non hanno fatto sentire la loro voce ( che a volte poteva anche essere grossa). Una società- azienda, molto forte ed efficiente sotto il profilo della gestione finanziaria e manageriale, meno incisiva nel gestire le spigolature psicologiche della parte sportiva.
G. VA.



4Primato di infortuni tra ansie e imbarazzi

TORINO. Imputato preparatore, si alzi in piedi. Leggiamo i capi di accusa a suo carico: il Genoa corre e fa girare la testa a una Juve che - per usare le parole dello stesso Ranieri - arriva sempre per ultima sulla palla. Per di più, senza gli impegni europei in mezzo (disdetta, tremenda disdetta...). Spesso, durante la stagione, i metodi del professor Riccardo
Capannasono stati oggetto di accesa discussione. Alcuni giocatori erano pronti anche ad adottare il metodo Del Piero,
ovvero assumere un preparatore personale. Poca palestra, poco lavoro di prevenzione, carenza nel recupero degli infortunati e numero esagerato degli stessi (siamo arrivati a oltre 60). Si parla di mancanza di strumenti e di personalizzazione nel cammino che ogni giocatore deve affrontare per tornare abile e arruolato (test compresi).

E IO PAGO! Camoranesi è l’esempio
del giocatore colpito una, due, tre, quattro volte... Buffon ha pagato dazio con ricaduta. I due centrali della difesa si sono ritrovati con vari guai in successione. Una costante che ha colpito l’intera rosa. Soltanto Molinaro l’indispensabile è stato risparmiato. Lui e Del Piero, se proprio vogliamo andare a fondo. Del Piero che appunto svolge un lavoro per conto suo per poi unirsi al lavoro della squadra.

IL DOTTORE I ko muscolari hanno rappresentato l’handicap più grande della Juve. Ma non mancano altri generi: tendine d’Achille, ginocchia, clavicola, naso. In tutto questo, Ranieri ha chiesto che Capanna non fosse “toccato”. Qualche velata accusa anche per il settore medico. La società, non ritenendo immune da colpa nessuno, ha preso tempo: a fine stagione si esamineranno per bene le questioni. Perché bisogna correre ai ripari.
E.E.


Difesa col buco Un problema da risolvere


TORINO. Una difesa rimasta senza difesa. E senza tutela. Colpa dei singoli, colpa della squadra. Se attaccanti e centrocampisti non danno una mano, è facile che i quattro in barricata finiscano allo sbando, di fronte ad attacchi in massa e velocità. Così, la seconda difesa del campionato dopo quella interista (23 reti) è diventata la terza con quella genoana (29), superata in rimonta da quella milanista (28). Già, raggiunti e beffati dalla retroguardia accusata di essere pronta per la pensione con i vari Maldini & C. Insomma, una caduta verticale. Tre gol dal Chievo, tre gol dal Genoa. Secco: «Un problema che deve risolvere l’allenatore. Speriamo ponga rimedio in fretta».

OPERAZIONE RINNOVAMENTO / Il futuro
Subito Diego, poi il resto
Più qualità, un tecnico innovativo (Spalletti e Gasperini in pole), una società solida
Gasperini piace, ma i guai della Roma fanno ripensare a Spalletti. Mentre Prandelli ha sempre diversi estimatori.
Il fattore Lippi



GIANNI LOVATO GUIDO VACIAGO
TORINO. Si inizia bene: perché il contatto per Diego ci sarà. Telefonico, dicono alla Juve, ma non c’è da fidarsi troppo in questi casi. Perché Klaus Allofs e Alessio
Seccomagari si sentiranno davvero, ma per organizzare un incontro formale e iniziare la vera e propria trattativa. L’accordo con il giocatore, d’altronde, è stato già trovato con tanto di dettagli. Uno sviluppo importantissimo, che va finalizzato al più presto. Esistono delle alternative:
Silva, Hamsik e Ribery, tutte piste calde, ma quella per il brasiliano è bollente. Perché Diego (o chi per lui) deve essere il primo elemento della rivoluzione qualitativa nella rosa juventina. Se questa stagione ha insegnato qualcosa è che la carenza di campioni nella rosa finisce per farsi sentire nei momenti cruciali e i troppi portatori d’acqua nelle fila bianconere hanno inaridito il gioco, rendendo meno efficaci anche i campioni che c’erano già.
Non può, però, finire con Diego il rinnovamento della rosa. Serve altro: a centrocampo, in difesa, eventualmente sulla fascia sinistra. La Juventus sembra, effettivamente, concentrata sulla ricerca di un difensore. Sono stati seguiti con attenzione Gregory
Van der Wiel dell’Ajax, il napoletano Mariano Santacroce,
Vassilis Torosidis dell’Olimpiacos.
Si riparla di un’ipotesi
Mexes abbinata al suo attuale mentore, Luciano Spalletti.

Molti nomi, una sola certezza: il reparto deve essere rinforzato.
Anche gli altri reparti meriterebbero una riflessione, molto dipende dal sistema di gioco che la Juventus dell’anno prossimo adotterà. E questo dipende dall’allenatore che avrà. Claudio Ranieri
non è più così saldo in sella a dispetto del suo contratto che prevede un altro anno. La società era intenzionata a confermarlo, ma dubbi si stanno insinuando e il finale di stagione sarà decisivo per la sorte del romano. La finale di Coppa Italia è un must, il secondo posto anche. Non è solo frutto dell’inevitabile chiacchiericcio di mercato, infatti, che si torni a parlare di Luciano Spalletti come candidato per la panchina juventina. Con l’avventura romana logorata da una stagione difficile, il toscano (legato formalmente alla Roma per altre due stagioni) avrebbe voglia di aprire un ciclo vincente altrove: è stimato, ha la benedizione di Marcello Lippi (compagno di... pranzi di Jean Claude Blanc,
che in passato aveva suggerito alla Triade il suo nome al momento di congedarsi dalla Juve).
Gian Piero Gasperini è una suggestione che, al di là della lezione inflitta ai bianconeri sabato sera, sa molto di progetto concreto. Il suo destino è quello di allenare la Juve, il problema è solo sapere quando. La prossima stagione potrebbe anche non essere troppo presto, se non altro perché il tecnico rossoblù ha un patto d’onore con Enrico Preziosi:
se chiama una grandissima, può liberarsi senza grossi intoppi. Un patto per la Juve? Cesare Prandelli è il candidato di sempre. E, infatti, resta un nome papabile anche in questo momento, soprattutto perché, pure lui, sembra vivere con minore passione rispetto al passato il rapporto con la Fiorentina. In caso di mancata qualificazione per la prossima Champions anche in casa Della Valle potrebbe esserci la tentazione di cambiare timoniere o comunque di non opporsi a una richiesta di seprazione. A proposito di ex juventini, bisogna tenere conto anche di Antonio
Conte, altro profilo da predestinato.
Dirigenti che potrebbero anche diventare più numerosi. Perché è ripreso il dibattito sulla necessità di avere un “uomo di calcio” (ma andrebbe bene anche un “uomo di sport”) che armonizzi le linee societarie con le dinamiche di spogliatoio, capace di costruire un ponte fra parte economica e sportiva. Qualche tempo fa si parlava di Beppe Marotta, abilissimo ad della Samp, molto apprezzato dalla proprietà bianconera. Non è l’unico, certamente resta uno dei più bravi. Sarebbe il tassello mancante in un ottimo organigramma che ha traghettato la Juve dall’inferno al purgatorio, ma ora non può più fallire il difficile passaggio in paradiso.
 
Top
chrjvarese
view post Posted on 15/4/2009, 08:55




dico solo 1 cosa spero anche con grande rammarico benchè italiano che quest'anno non vinca la ferrari !!lo zio luca se la deve prendere nel sedere così impara a fare della juve 1 squadra di serieB!!La verità e che alla juve manca tutto !!dirigenza + calcistica non come ora + impresa !!cioè fare venire i marotta ,i corvino ,i sartori ecc....1 allenatore -cantante che ha preso il patentito alla figc non al cepu!!fare in modo di far rimanere l'ossatura della squadra (chielini ,gigi ,trezeguet sissoko camoranesi ecc.....).Non dare + soldi a quei mentecatti di blanc cobolli secco e montali che sono soldi buttati xchè sono degli incampaci !!BISOGNA CAMBIARE TUTTO!fino a quando non si farà la juve rimarrà come oggi cioè 1 squadra di serieB !!capite che cosa intendo di serieB o di 2 fascia
 
Top
ZERO91
view post Posted on 15/4/2009, 09:14




CITAZIONE (chrjvarese @ 15/4/2009, 09:55)
dico solo 1 cosa spero anche con grande rammarico benchè italiano che quest'anno non vinca la ferrari !!lo zio luca se la deve prendere nel sedere così impara a fare della juve 1 squadra di serieB!!La verità e che alla juve manca tutto !!dirigenza + calcistica non come ora + impresa !!cioè fare venire i marotta ,i corvino ,i sartori ecc....1 allenatore -cantante che ha preso il patentito alla figc non al cepu!!fare in modo di far rimanere l'ossatura della squadra (chielini ,gigi ,trezeguet sissoko camoranesi ecc.....).Non dare + soldi a quei mentecatti di blanc cobolli secco e montali che sono soldi buttati xchè sono degli incampaci !!BISOGNA CAMBIARE TUTTO!fino a quando non si farà la juve rimarrà come oggi cioè 1 squadra di serieB !!capite che cosa intendo di serieB o di 2 fascia

Argomenti per i tuoi denti...vero Chrjuve?
Io metterei in campo fino alla fine del campionato la squadra primavera!
 
Top
chrjvarese
view post Posted on 15/4/2009, 09:24




d'accordisimo con te !!cmq ci conosciamo ???
 
Top
zenigata76
view post Posted on 15/4/2009, 16:34




INTERVISTA AL TECNICO ROSSOBLU’: «IL MIO MODELLO E’ HIDDINK. DECIDERO’ IL FUTURO TRA UN MESE»
« Spero di essere abbastanza bravo per la Juve...»
GASPERINI «Da giocatore non lo ero. Per Sacchi sono all’avanguardia? Vale pure per Allegri e Zenga. Spalletti è stato un innovatore»
«Per 3 anni ho fatto il promotore finanziario ma avevo l’incubo del Mibtel, temevo di fare perdere soldi ai clienti... Meglio allenare»



Gasperini, secondo Sacchi lei ha idee calcistiche d’avanguardia. Un bel complimento.

«Ho la convinzione che nel calcio non si possa inventare più nulla, ma il gioco è in continua trasformazione e viviamo un’accelerazione in tal senso. Basta guardare le partite di 4-5 anni fa per verificare quanti cambiamenti siano intervenuti».
Può riassumerceli?
«Prima tutti utilizzavano il 4-4-2, oggi la maggior parte dei tecnici preferisce schierare il tridente. Sembrava un dogma quello dei centravanti e centrali difensivi alti 1,90, non è più così’. In compenso i calciatori sono cresciuti tecnicamente e sotto il profilo della preparazione, come accade in tutti gli sport».

E lei in tutto questo come entra?
«Sono un allenatore che osserva, copia, non si fossilizza. Sono cresciuto con la mentalità che il risultato conta, però non dirò mai che è importante vincere anche giocando male. Altrimenti finiremmo con il giocare male sempre».

Torniamo all’avanguardia, chi ne fa parte in Italia?

«Vedo qualcosa di nuovo, e che mi piace, in Allegri, Zenga e Ballardini. Anche singole cose, spunti importanti. Andandoa qualche tempo fa, sicuramente Spalletti è stato un innovatore».

All’estero?
«Il Barcellona influenza tutti, poi dico il Liverpool di Benitez. Ma uno da cui ho sempre preso spunto in tutta la mia carriera è Guus Hiddink».

In effetti il suo Genoa corre e diverte quanto le squadre dell’olandese.

«Per far correre un giocatore è fondamentale che lui sia convinto di quanto gli stai chiedendo ».
Gasperini è un buon psicologo?
«Spero di sì, ma in questo momento non ho bisogno di dare stimoli ai miei giocatori, tutti credono fermamente in quello che stiamo facendo».

Esiste davvero l’allenatore da grande squadra o è una voce messa in giro da chi sta già in alto?

«Se uno arriva in una grande squadra dietro la spinta dei risultati ottenuti non dovrebbe temere nulla. L’importante è non snaturare se stesso, non inibirsi...».

Si ispira ad altri sport?
«Sì, abbiamo introdotto metodologie tipiche del pugilato e dello judo, domani sera mi vedrò con Porzio, tecnico della Pro Recco. Rubo a tutti».

Il suo Genoa attacca in modo strepitoso, quanto c’è di preparato?

«Molto. Io credo che a un giocatore debbano essere date più opzioni, poi sta a lui scegliere quale privilegiare».

Tutto nasce dagli esterni...
«Mica vero, guardate i contemporane inserimenti di Thiago Motta e Mesto al centro».
Quanto calcio c’è nella sua vita?
«La mia vita è quasi sempre stata dentro il calcio».
Quando non lo è stata?
«A 35 anni smisi di giocare per qualche tempo e cercai di programmarmi un’esistenza “normale”».

Di cosa si occupava?
«Ho fatto il promotore finanziario e avevo un discreto portafoglio in gestione. Tra amici e parenti in molti mi avevano dato fiducia, ma il problema alla lunga era proprio quello... ».

Cioé?
«Sognavo l’indice Mibtel, avevo l’incubo di far perdere soldi ad amici e parenti. Così decisi di fare l’allenatore, partendo dai ragazzi. Ricordo il primo allenamento con gli esordienti, ero molto impacciato».

Oggi al massimo i soldi li fa spendere ai presidenti, che hanno le spalle larghe...

«In realtà uno dei miei vanti è che il Genoa ha chiuso l’ultimo bilancio in attivo dopo 38 anni. Merito di Preziosi, che in quanto imprenditore è oculato, e un po’ anche mio».

I tifosi l’hanno battezzata Gasperson, per analogia con Ferguson. E’ vero che lei stabilisce acquisti e cessioni?

«L’ultima parola è di Preziosi e devo dire sinceramente che i giocatori li “vede”. Il problema è non fargli prendere giocatori a scatola chiusa...».

Stiliamo una classifica di merito.
«Io ho fatto prendere Konko, Borriello, Bovo, il presidente ha portato Milanetto che ha avuto a Como. Poi c’è stato l’exploit di Milito che è tutto suo, mai avrei immaginato che Preziosi investisse tanto».

Si aspetta altri regali?
«Bisogna vedere se Preziosi lascia o raddoppia... ».
E Gasperini raddoppia o lascia?
«Io sono gratificato di lavorare in questo ambiente, però siamo andati molto oltre le aspettative. Tra un mese ci incontreremo con Preziosi, resetteremo tutto e vedremo cosa fare».

Se arriverete in Champions resterà...
«Non è detto, ma non è che si possa dire tutto ».
La Juve cosa rappresenta per lei?
«Una ventina d’anni della mia vita. Da bambino giocavo in cortile con i calzettoni abbassati per imitare Sivori».

Sogna quella panchina.
«Come si fa a dire di no? Da ragazzo sognavo di giocare in prima squadra e ci sono andato vicino, ma oggettivamente non ero abbastanza bravo. Ora spero di essere abbastanza per allenarla. Però vivo il presente e al pari dei miei giocatori provo un pizzico di fastidio per tutte queste voci. Stiamo facendo qualcosa di importante in un ambiente fantastico. Per il futuro c’è tempo».


(fonte Tuttosprt.com)

GIUDIZI PUNGENTI DOPO IL PAREGGIO COL CHIEVO E LA SCONFITTA COL GENOA
Quando la vecchia guardia inizia a picconare
Dal graffiante Camoranesi al velato Del Piero: le critiche arrivano dai senatori


CRITICI, delusi, amareggiati. Sono i giocatori della Juventus che, nell’arco di una settimana, dal pari casalingo regalato al Chievo alla netta sconfitta di Marassi contro il Genoa, hanno visto ridimensionati gli obiettivi della stagione. Se in campo hanno perso la testa, a parole non si sono sottratti ai giudizi. Anzi, hanno esternato valutazioni sullo sbandamento della squadra, ammettendo colpe ed errori.

ATTEGGIAMENTO Il primo, in ordine di tempo, a scuotere l’ambiente bianconero è Mauro Camoranesi. Nonostante la sua grande prestazione contro il Chievo - incisivo in tutti i tre gol juventini - a fine partita l’italoargentino critica l’approccio del gruppo alla gara. «Una volta, le altre squadre come il Chievo venivano a vedere quanti gol prendevano contro la Juventus, oggi vengono qui a cercare la vittoria: noi dobbiamo reagire, non è una cosa da Juve questa». Parole che pesano come macigni. «Dispiace, ce lo siamo detto anche nello spogliatoio: era una partita chiusa, siamo stati sempre bravi a vincerle negli ultimi minuti. Non è una cosa da noi: fa davvero male questo 3-3, perdiamo due punti davvero importanti per la classifica. Il Chievo è competitivo, ma questa partita era alla nostra portata».

IRRICONOSCIBILE Il concetto è reiterato sabato sera da Alessandro Del Piero: «Questa non è stata la Juve» dice il capitano dopo che il Genoa ha travolto i bianconeri dando una sonora lezione di calcio-spettacolo. «Nell’arco dei novanta minuti non è stata la Juventus.
Anche per merito del Genoa. Ne usciamo con le ossa rotte» l’ammissione senza attenuanti ma con tanta rabbia in corpo. «E’ una sconfitta che fa male, anche perché con il pareggio dell’Inter uno spiraglio si poteva riaprire in chiave scudetto. E fa male anche perché mi sembra che a questo punto si spengono quasi del tutto i nostri sogni».

MENTALITA’ In settimana altre picconate, quelle di Nicola Legrottaglie che esprime dubbi e perplessità. «Dobbiamo cambiare mentalità, soltanto così si può competere contro l’Inter. Non siamo ancora maturi per arrivare a un obiettivo. A volte c’è un approccio superficiale alle partite, basta vedere i punti persi contro il Cagliari o con la Sampdoria.
Erano squadre alla nostra portata... E alla fine sono proprio quei punti che ci hanno allontanato dalla vetta».

IL RESPONSABILE DELLE GIOVANILI CONDIVIDE LA DELUSIONE DEL POPOLO BIANCONERO
Ferrara: «I tifosi fanno bene ad arrabbiarsi»
«Sono abituati a vedere la Juve vincere. Ecco perché dobbiamo almeno confermare il secondo posto. E battere l’Inter vale più di 3 punti»
«Santacroce è uno tra i migliori giovani, ma io penso ad Ariaudo. Yago il nuovo Macheda? Tra un po’ il Barça rimpiangerà di avercelo ceduto...»

NOSTRO INVIATO
FABIO RIVA
MILANO. E’ assodato, dunque. A questo punto c’è Juve- Inter, ma anche - e soprattutto - JuveMilan. A lungo termine, magari sino agli sgoccioli del campionato. Ché se prima toccava inseguire, ora tocca invece guardarsi le spalle. Lo sanno i giocatori, l’hanno intuito i tifosi, pure i più ottimisti. E lo ammette Ciro
Ferrara, in veste di dirigente bianconero ( nonostante ieri abbia indossato anche i panni di testimonial per il torneo giovanile internazionale Danone Nations Cup). In sostanza, spiega l’ex difensore: preservare il secondo posto dall’attacco del Milan è diventata una questione di « rispetto per i tifosi e per la maglia bianconera » .

ADDIO SCUDETTO L’amara constatazione del responsabile delle giovanili bianconere è che « a questo punto è davvero dura riuscire a riagguantare l’Inter. Anche perché i nerazzurri stanno dimostrando grande solidità e consapevolezza dei propri mezzi. Se è vero che hanno avuto qualche momento di difficoltà, in cui hanno rallentato la loro marcia, noi non siamo purtroppo riusciti ad approfittarne » . Cio non toglie importanza, però, alla sfida di sabato. Una sfida che « ha un valore importantissimo, conta più di 3 punti. Un gara sentita, che può dare la spinta per chiudere degnamente il campionato e per regalare una soddisfazione ai nostri tifosi » . Tifosi delusi, e che non si possono biasimare. « No, anzi, li capisco - continua Ferrara . Sono abituati a vedere la squadra lottare per il titolo ed è normale che vogliano vedere la Juventus in vetta. Ecco perché a questo punto è importante quantomeno difendere il secondo posto. Inseguire l’Inter, o essere inseguiti dal Milan: gli stimoli non devono cambiare. Guai a lasciar calare le motivazioni, è una questione di rispetto per la maglia che si indossa. Insomma, lo stimolo deve essere sempre e solo uno: la maglia bianconera, più che l’obiettivo che si persegue » .
DIFESA DELLA DIFESA Tende comunque all’ottimismo, Ferrara. Precisa - da difensore esperto - che non è corretto puntare il dito solo sul reparto difensivo, « un reparto che peraltro fino a poche giornate fa era uno dei più solidi e affidabili in assoluto » . Certo, però, che se si accenna al tema rinforzi per il prossimo anno, un « Santacroce è tra i giovani migliori » , Ferrara se lo lascia scappare.

E’ PRIMAVERA! Tuttavia Ferrara preferisce affrontare il tema dei suoi, di giovani. « Grandissimi complimenti a Santon
dell’Inter, che è davvero forte. Ma non dimentichiamoci che è stata proprio la Juventus ad anticipare tutti, ad aprire un ciclo di campioni fatti in casa, cresciuti nella Primavera: penso a Marchisio, De Ceglie, Palladino, Giovinco. Ora vediamo
Ariaudo. Yago il nuovo Macheda?
Beh, di sicuro c’è che il ragazzo non sta facendo bene, ma benissimo. L’importante è che continui a lavorare con impegno, con continuità perché le qualità non mancano. E magari davvero, tra poco, toccherà al Barcellona, alla Spagna rimpiangere un talento così, come sta succedendo ora in Italia per il campioncino del Manchester United. Però attenzione, bene inteso: il caso Macheda è diverso dal caso Yago. Noi, con il Barcellona, abbiamo fatto una trattativa. Trovo infatti che sia giusta la lotta intrapresa da Platini
per controllare i trasferimenti internazionali di minorenni: troppo spesso capita che alcuni club si mettano a corteggiare le famiglie dei piccoli calciatori creando un’asta all’insegna del “ chi offre di più”, con compensi economici spropositati. Occorrono controlli severi in questo senso » .

FERRARA E IL FUTURO Parole sagge, del Ferrara un po’ responsabile del settore giovanile bianconero, un po’ braccio destro di Marcello Lippi in azzurro: « Sto assaporando con piacere questa doppia esperienza. La panchina con Lippi in Nazionale, la scrivania alla Juventus con un ruolo dirigenziale importante, che mi inorgoglisce. Ebbene, sto cercando di vivere appieno entrambi i percorsi, imparando e specializzandomi, Quanto al futuro, si vedrà. Avanti così fino al 2010, finché c’è un contratto da rispettare. Certo, tra le due opzioni, l’ipotesi di stare lì in panchina, vicino al campo... Sì, è questo che mi intriga di più. Ma ripeto, panchine pronte che mi aspettano, ancora non ne ho » .
 
Top
Kaos Milano
view post Posted on 16/4/2009, 08:21




CITAZIONE (chrjvarese @ 15/4/2009, 09:55)
dico solo 1 cosa spero anche con grande rammarico benchè italiano che quest'anno non vinca la ferrari !!lo zio luca se la deve prendere nel sedere così impara a fare della juve 1 squadra di serieB!!La verità e che alla juve manca tutto !!dirigenza + calcistica non come ora + impresa !!cioè fare venire i marotta ,i corvino ,i sartori ecc....1 allenatore -cantante che ha preso il patentito alla figc non al cepu!!fare in modo di far rimanere l'ossatura della squadra (chielini ,gigi ,trezeguet sissoko camoranesi ecc.....).Non dare + soldi a quei mentecatti di blanc cobolli secco e montali che sono soldi buttati xchè sono degli incampaci !!BISOGNA CAMBIARE TUTTO!fino a quando non si farà la juve rimarrà come oggi cioè 1 squadra di serieB !!capite che cosa intendo di serieB o di 2 fascia

Mi dispiace ma non la ritengo una squadra da serie b, forse un allenatore da Coppa Uefa a zona salvezza, forse una dirigenza in grado di gestire più una manifestazione olimpica che una società calcistica..

Buffon è il migliore portiere del mondo E CAMPIONE DEL MONDO, è stato accusato di non parare più, un consiglio chiunque lo pensi si riveda le partite giocate ha preso l'impossibile poi se ti arrivano 10 tiri quando prima te ne arrivavano 2 qualcosa non va ma non in gigi!
Chiellini diventerà il migliore difensore del mondo
Legrottaglie ha incontrato Gesù e a parte qualche grossa cappellata non ha fatto una brutta stagione
Grygera è un gregario che si è trovato titolare non è zambrotta ma il prox anno arriverà ZUNIGA....(Segnatevi il nome)
Molinaro tanta volontà poca sostanza
Sissoko un bel mastino come ai vecchi tempi
Marchisio un giovane su cui scommettere tutto e subito!!
Camoranesi CAMPIONE DEL MONDO e ogni volta che in forma sono "volatili per diabetici" x tutti peccato che non abbia avuto la continuità ma sarà dipeso solo da lui?
Nedved è NEDVED e ho detto tutto
AMAURI giù il cappello non avrei scommesso in una sua grande stagione, lo vedevo un bel punto di domanda invece mi è rimasto solo un bel punto esclamativo, con lui in campo la Juve non ha mai sofferto più di tanto, il suo infortunio coincidecon il secondo periodo più brutto x la juve
DEL PIERO che dir si voglia è IL CAPITANO però ha rotto le palle a tutti per i modi da prima donna che non ho mai accettato all'oratorio figurati se il capitano della jUVe può venire a comandare, gioca segna divertiti diverti e rispetta...!! è comunque più forte di altri
TREZEGUET più di 160 gol nella juve? da serie B?
IAQUINTA grazie a Dio, Moggi prima di andarsene ha lasciato nel cassetto il numero di vincenzo..non ci fu mai cosa più giusta del suo arrivo...UN VERO COMBATTENTE...
GIOVINCO è un punto e virgola speriamo cresca sempre di più, (parlo calcisticamente!!) :-)

Zanetti perennemente infortunato e va bè
Poulsen bidone stratosferico ma non è da serie b
Tiago idem per poulsen
Marchionni ottima stagione considerando che ha più infortuni Lui che Ferrara (il giornalista) chili!!
De Ceglie giovane interessantissimo spero sia suo il ruolo di terzino sx il prox anno.
Ariaudo vorrei che gli si dasse fiducia e vedere cosa ne viene fuori sono incazzato come una bestia quando vedo che macheda 17 anni giocatore del MAN united HA SEGNATO due gol in premier contribuendo a consolidare il primo posto in classifica.....Lo sapete che quando è arrivato all'aeroporto di manchester è andato a prenderlo giggs mandato da Sir alex ferguson e che l'incosapevole romano si è avvicinato al gallese chiedendo un autografo e ryan ha detto: "sono qui per te niente autografi sali.... :lol: "

DI SERIE B c'è solo la società Juventus e i suoi modi di fare!
 
Top
chrjvarese
view post Posted on 16/4/2009, 08:32




kaos hai ragione io parlo così xchè sono incavolato che la società (vedi lo zio lucaecc....)della juve non gliene frega niente !!solo la ferari interessa a loro e spero che quest'anno non vinca niente proprio x questo !!la squadra detta come squadra è buona a parte chge dovrebbe rinforzarsi con difensori di 1 certo livello e qualche centrocampista alla alonso e 1 trequartista che alla juve c'è ne sono pochi !!Ma a livello panchina non abbiamo sostituti ideali !!il mio era andare contro 1 dirigenza pessima che fanno acquisti pessimi (tranne qualcuno),che di calcio non sanno neanche quanto gioca 1 squadra ma anche 1 direttore sportivo che di calcio non sà prorio niente .Io cè l'ho contro la dirigenza e società(zio luca) ,allenatore-cantante ,capanna ecc......I giocatori fanno quello che possono ma putroppo mancano i sostituti ai titolari ideali .Gli ariaudo,i rossi i bamba ecc.....xchè non si fanno giocare ????
1 salutone kaos e speriamo che questa apocalisse juventina prima o poi finirà
 
Top
matador74
view post Posted on 16/4/2009, 09:25




Impressionante come leggendo l'articolo postato da Sassari mi sembra di veder per iscritto il 100% di quello che penso da tempo. Il mio applauso all'autore dell'articolo.

Della Ferrari me ne frega poco perchè per me quello non è più sport da tempo, ma non è il posto giusto in cui allungare il discorso.

Su Santacroce la penso più o meno come per Mexes. Li ho sempre considerati bravi, ma vedendoli un pò più da vicino ho ridimensionato un pò le mie valutazioni.

Vedere la stagione di Xabi Alonso fa molto male...RANIERI VATTENE !
 
Top
SASSARI BN
view post Posted on 16/4/2009, 09:30




Juve, allora compra! E spendi bene

Blanc scaccia la crisi: «Nonostante il momento difficile,non abbiamo diminuito il budget per gli acquisti, quindi saremo più ricchi sul mercato». La società ha stanziato una cifra per il mercato all’interno del piano quinquennale (fra i 20 e i 25 milioni di euro)

TORINO, 16 aprile - La crisi non spaventa la Juve. O meglio, la Crisi, quella dell’economia mondiale, perché la crisi, quella del pari con il Chievo e la sconfitta con il Genoa, qualche grattacapo l’ha creato tra Vinovo e Corso Galileo Ferraris. Ma Jean Claude Blanc vede il bicchiere mezzo pieno e guarda avanti: anche lui, come John Elkann (ieri in visita pastorale alla squadra), vuole che il finale di stagione porti la coppa Italia e un secondo posto a un distacco dignitoso dall’Inter, ma soprattutto sta già pensando al mercato. E lo fa con scientifico ottimismo.

«Nonostante la crisi economica, noi non abbiamo ridimensionato il nostro budget di mercato, quindi saremo più pronti a cogliere le opportunità che si verranno a creare per la situazione generale». Traduzione: la Juve sarà più ricca. Perché in un contesto di crisi, nel quale molti club avranno problemi di liquidità, i prezzi potrebbero/dovrebbero scendere e per chi la liquidità non è un problema si possono presentare ghiotte occasioni.

Sarà vero? L’analisi è effettivamente logica: la Juventus ha stanziato una cifra per il mercato all’interno del piano quinquennale (fra i 20 e i 25 milioni di euro) e, soprattutto, è una società solidissima dal punto di vista economico, quindi in grado di sforare il budget senza troppe ansie. In questo particolare momento trovarsi in questa condizione è indubbiamente un vantaggio non indifferente.

Quello che, però, va tenuto in considerazione sono i fattori incontrollabili del mercato. Un’Inter, dove Moratti può permettersi di ignorare la crisi e finanziare i sogni sfrenati di Mourinho con 70/80 milioni di euro. O un Real Madrid che, cambiando presidente, potrebbe varare la solita faraonica campagna acquisti con cui il nuovo inquilino della Casa Blanca è solito gratificare i suoi elettori. Pericolose concorrenti sui fronti di mercato frequentati dalla Juventus (Diego, Silva o Ribery per citarne i principali).

I soldi, tuttavia, ci sono e possono veramente pesare di più nella campagna acquisti che si sta preparando in queste settimane di febbrili riunioni e importanti decisioni. L’importante è spenderli e, soprattutto, spenderli bene. La Juventus ha bisogno di innesti di qualità, chiunque sia l’allenatore della prossima stagione. Quindi serve un mercato attento, oculato, ma anche coraggioso. Fa bene Blanc a essere ottimista, chi riesce a esserlo nei momenti di crisi dimostra di avere mentalità vincente e, di solito, getta le basi per grandi progetti. Avanti Juve, che l’anno prossimo non potrà bastare limitare il distacco dall’Inter e vincere la coppa Italia.

Guido Vaciago
 
Top
matador74
view post Posted on 16/4/2009, 09:31




Blanc, levati dalle p...e !
 
Top
M61VULCAN
view post Posted on 16/4/2009, 09:57




CITAZIONE (matador74 @ 16/4/2009, 10:31)
Blanc, levati dalle p...e !

Straquoto! Però aggiungo: levati dalle palle e subito... ma portati dietro TUTTI i tuoi colleghi dirigenti!
 
Top
chrjvarese
view post Posted on 16/4/2009, 12:21




sono solo comici !!di calcio non ne capiscono nientee hanno il coraggio di parlare !!!ecco xchè il cantante (ranieri )si trova bene alla juve !!certo con questa dirigenza ,sanno fare solo contratti tipo ericsonn .Le cose che riguardano il calcio non nè sanno 1 fico secco !!lnon sò se qualcuno ha guardato italia 7 gold ieri !!perfino brambati (scarso giocatore e figlioccio 2 di moggi )insieme a quelle sagome di corno e ctrudeli criticavano secco sul discorso che alla juve comandano tutti e fanno quello che vogliono.Il discorso tiago ecc...ne è l'esempio!!Siamo in mezzo a 1 marasma + totale.Ci vuole ordine sia a livello dirigenziale sia a livello allenatore !!PIAZZA PULITA FARE CADERE 1 Pò DI TESTE VIA I MONTALI I BLANC I SECCO I COBOLLI I RANIERI I CAPANNA VIA FUORI DALLE BA..E :SEIFUORI: :impiccato: :soldi: :chiaccherone: :vomitino:
 
Top
Miss1897
view post Posted on 16/4/2009, 23:00




chriss l'articolo sul torneo estivo l'ho spostato e ho aperto un nuovo topic nella sezione dell'edicola gobba..

grazie per averlo posato.. ;)
 
Top
chrjvarese
view post Posted on 17/4/2009, 07:52




ok miss ;)
 
Top
SASSARI BN
view post Posted on 20/4/2009, 21:58




I BIANCONERI HANNO CHIUSO IN DIECI LE ULTIME DUE PARTITE
Se la Juve scende, la tensione sale
Contro il Genoa espulso Camoranesi, contro l’Inter Tiago: sempre per interventi dettati dalla frustrazione, spia del nervosismo che serpeggia nella squadra



TORINO. Due espulsioni nelle ultime due partite giocate: insieme con la speranza di poter rimontare l’Inter, la Juve sta perdendo anche la lucidità necessaria per concludere le partite in undici contro undici, finendo per compromettere ulteriormente il proprio rendimento. Che un eccesso di nervosismo stia accompagnando la flessione bianconera, i cartellini rossi rimediati da Camoranesi
contro il Genoa e da
Tiago contro l’Inter lo testimoniano in modo evidente: entrambi sono stati cacciati dal campo per interventi dettati dalla frustrazione, che non avevano nessuna motivazione legata al gioco.

FALLI INUTILI Nel caso di Camoranesi in realtà si è trattato di un tentato intervento, visto che l’azzurro si è fermato prima di colpire
Sculli, anche se l’impatto c’è stato lo stesso. Il fatto che lo juventino non abbia minimante reclamato per la decisione di Rocchi e che sia andato subito a scusarsi con l’attaccante genoano e a sincerarsi delle sue condizioni, però, conferma la pericolosità dell’entrata. Pericolosa non era quella di Tiago su
Balotelli sabato sera, ma comunque diretta sull’uomo e arrivata subito dopo un calcio da dietro rifilato dal portoghese a Muntari. In entrambi i casi, si è trattato di interventi dettati dai nervi, dalla rabbia scatenata dal risultato sfavorevole.

NERVOSISMOIl fatto che a perdere le staffe siano stati due giocatori diversi, tre se consideriamo anche l’espulsione di Chiellini contro il Chelsea di un mese e mezzo fa, quando l’obiettivo che stava sfumando era quello europeo, è emblematico del nervosismo eccessivo che serpeggia nello spogliatoio bianconero. Un nervosismo probabilmente nato da una stagione che, al di là dei proclami di società e allenatore, sta scivolando verso una conclusione peggiore di quella che i giocatori bianconeri si aspettavano: nessuno di loro ovviamente credeva di conquistare lo scudetto passeggiando, ma magari neppure di trovarsi a festeggiare un pareggio con l’Inter a -10 dai nerazzurri, tanto per usare le parole di Mourinho. Ad accrescere la tensione c’è pure il secondo posto che rischia di sfuggire: in concreto conta poco, ma sul piano dell’immagine, dopo aver sbandierato l’obiettivo di far meglio dello scorso anno, conta parecchio. Ritrovarsi a giocare in 10, però, serve solo a peggiorare la situazione: per slavare il salvabile la Juve deve rimettere i nervi a posto.
S.BAL.
 
Top
2103 replies since 14/4/2009, 18:12   20379 views
  Share