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JUVENTUS-GENOA, Primo match point...

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Miss1897
view post Posted on 15/2/2010, 11:14 by: Miss1897




CITAZIONE (d'77 @ 15/2/2010, 10:56)
Non prevedo nulla di buono.... :sbirro: :sbirro:

Nemmeno io..stamane c'era la sig.ra raciti ospite a mattina 5... non l'ho seguita.. perche' non avevo voglia di incazzarmi.. ma presumo.. che abbia sputato di nuovo merda sugli ultras.. in nome del marito morto..
da quel poco che ho afferrato..

ergo non mi aspetto nulla di buono...
e' meglio che aspetto a comprare il biglietto per bologna..

5/2/2010 (7:5) - SCONTRI ALL'OLIMPICO
Ferito un poliziotto, "Fermate le trasferte"

Manganelli: «Misure
più severe contro i violenti»

NICOLO' ZANCAN
TORINO
Il petardo si è conficcato nella giacca della divisa antisommossa. È rimasto acceso per alcuni secondi, mentre nel settore intercinta - dietro la curva Nord - continuavano a lanciare di tutto. Insulti, petardi, pezzi di ferro: juventini contro genoani. Volevano lo scontro. Cercavano di sfondare i cancelli, completamente disinteressati alla partita.

La polizia è dovuta intervenire massicciamente all’interno dello Stadio Olimpico. Un agente è stato colpito al petto da un fumogeno. «In tre ci siamo buttati addosso al collega - racconta un ispettore -, dopo alcuni secondi siamo risusciti a spegnere le fiamme». Ma il fuoco aveva già lasciato il segno. L’assistente del Reparto Mobile di Torino, agente esperto, 39 anni, è rimasto ferito gravemente. Ha ustioni sul petto di secondo e terzo grado, è ricoverato in osservazione all’ospedale Cto. Soltanto oggi si conosceranno meglio le sue condizioni. Ma il capo della polizia Antonio Manganelli, ha annunciato nuovi provvedimenti, forse già oggi pomeriggio: «Nelle ultime partite abbiamo rilevato qualche effervescenza di troppo negli stadi. Ci riuniremo per prendere delle decisioni».
Tutto era incominciato con un lancio di razzi, dalla curva Nord della Juventus verso il settore ospiti pieno di 1500 tifosi genoani. Era il ventesimo del primo tempo. Ad ogni esplosione, un fuggifuggi generale. L’arbitro Mazzoleni non ha interrotto la partita, nonostante altri lanci, anche in direzione opposta.
Dieci minuti così, fino alla decisione di affrontarsi sulle retrovie, in quello che viene chiamato settore intercinta: la zona fra lo stadio e l’esterno. Gli stewart si sono defilati, la polizia è riuscita ad impedire il contatto. Ma sono stati momenti estremamente difficili. Non è la prima volta che succede.
Il 10 gennaio, durante Juventus-Milan, c’era stato un fitto lancio di petardi, sempre dalla curva Nord verso il settore ospiti. Stessa dinamica il 13 gennaio in Coppa Italia, Juventus-Napoli: sette feriti e un arresto. Mentre la settimana dopo, Juventus-Roma si era giocata con la curva Scirea vuota per razzismo.
I sindacati di polizia sono molto preoccupati: «Quanto accaduto è la dimostrazione che la violenza negli stadi non è stata sconfitta - dice il segretario generale dell’Ugl Cristiano Leggeri -, chiediamo al ministro dell’Interno Maroni di proseguire con determinazione nella lotta ai teppisti del calcio. Anche mediante l’adozione di nuovi e più drastici provvedimenti, che limitino ulteriormente le trasferte delle tifoserie. A tre anni di distanza dall’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti, è intollerabile che la lezione non sia servita».

Durissimo il Sap: «Ancora una volta un poliziotto ha rischiato la vita per una partita di pallone - spiega il segretario generale Nicola Tanzi - bisogna adottare immediatamente nuove misure per contrastare la violenza. Noi crediamo che debba essere esteso a tutta Italia il modello Firenze, :sick: :sick: dove gli steward hanno il compito di garantire la sicurezza all’interno dello stadio. Del resto le società di calcio producono introiti importanti». L’agente rimasto ustionato invece - ma questo nessuno lo dice - era in servizio per 13 euro lordi di indennità da ordine pubblico e 1600 euro di stipendio.

***

Juventus, Caceres: "Una vittoria che cercavamo da tempo"
postato 1 ora fa da TUTTOMERCATOWEB.COM

Ancora una volta in mostra per i suoi cross. Non è la prima occasione infatti che da un traversone di Martin Caceres (23) la Juve riesce a segnare. Il difensore uruguiano elogia però il compagno di squadra Amauri per aver sfruttato al meglio l'assist in occasione del gol del pareggio con il Genoa: "È stato davvero un bel cross, ma il merito è soprattutto di Amauri che ha davvero fatto un grande stacco. In questo nuovo ruolo mi sto trovando bene anche se devo correre molto di più rispetto a prima. Sono contento della mia prestazione, ma soprattutto per una vittoria che cercavamo da tempo. Ora dobbiamo continuare così".

Rispunta il cuore della Juve

Amauri ritorna al gol, doppietta di Del Piero Zaccheroni: «Ci siamo
tolti la paura di dosso»
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Frugando dentro una domenica che s’era subito inclinata malissimo, la Juve ritrova reperti dispersi sotto sconfitte e pareggi che in campionato s’allungavano dal sei gennaio, a Parma: il cuore di una squadra, capace di rimontare e di non farsi deprimere dalle delusioni, e del suo bomber, Amauri, che il cuore lo mostra a pennarello sulla maglietta. Rispunta pure lui, tra le teste dei difensori: rete del primo pareggio, di testa, beffando i gendarmi che gli erano saltati al fianco. Colpisce da buon centravanti, insomma, come non gli capitava dal 28 ottobre. Come pure riappare, nuovamente decisivo, Alex Del Piero. Mica solo rigori, o «furbate» (copyright Gasperini), ma anche con slalom da urlo, infilando l’intera difesa: prima armato d’ostinazione e di orgoglio, vincendo il contrasto con Criscito, poi con la classe del campione, la complicità di un altro della stessa specie (Diego, colpo di tacco), finendo davanti ad Amelia e freddandolo d’istinto, con imprendibile colpetto.

Tre a due al Genoa: fine di un incubo. Pure collettivo, perché l’altro reperto è la vittoria, banalmente. L’innesco, chissà, che tutti i bianconeri aspettavano: «Ovviamente - dice quand’è finita da poco Alberto Zaccheroni - c’è la speranza che ora questa squadra si tolga di dosso le paure che l’hanno frenata precedentemente». Chiaro, il pomeriggio ha offerto pure comodi appoggi: dal rigore generosamente offerto dallo sbadato Mazzoleni, a un avversario che aveva raccolto tre punti nelle ultime dodici trasferte e che aveva perso Milanetto nel riscaldamento. Lì Gasperini, profeta del 3-4-3 come lo fu Zac, ha abdicato per un mai assemblato 4-4-2 che alla fine non ha retto.

Nonostante gli omaggi, che pure i bianconeri avevano fatto all’avversario (papera di Buffon per il 2-2), a sera la Juve si stringeva diverse cose buone. Il gioco finalmente distribuito sulle fasce e per vie terrestri, limitando i lanci di cinquanta metri a saltare il centrocampo. E, poi, un’anima meno incline alla depressione istantanea. Perché le cose s’erano messe subito storte: palo pieno su tremenda sventola di Marco Rossi (10’ pt), poi gol furbo dello stesso, da due passi, dopo bel triangolo con Acquafresca (16’). Nell’occasione, Juve edizione Subbuteo, e Candreva di più, bloccato fuori per problemi di scarpe. I bianconeri erano noia: dev’essere per quello che la curva nord e il settore ospiti hanno cominciato a scambiarsi bombe carta e razzi. Scoppi e fumi da guerriglia urbana, durata dieci minuti abbondanti: dopo i sette feriti per lancio di oggetti avuti nella partita con il Napoli e gli altri fuochi d’artificio contro il Milan forse si aspettava di peggio per sospendere la partita. Invece Mazzoleni ha continuato a dirigere (male), come fosse in mezzo a un campetto di periferia, con attorno solo i parenti dei giocatori e qualche curioso. Idem per il rappresentante dell’ordine pubblico. Stavolta è finita con un poliziotto ferito: complimenti.
Terminata la guerriglia, l’ha armata, sul prato, la squadra di Zac. O almeno ha dato segni di vita.

«Quando abbiamo preso il gol - continua il tecnico - la squadra ha reagito positivamente, ha proposto molto, sembrava che si fosse tolta un certo peso. La prestazione è stata positiva. Anche se è chiaro che il risultato è importante, perché è la miglior medicina in questi casi». Caceres comincia ad arare la corsia destra e, arrivato sulla linea di fondo, innesca Amauri: 1-1, sull’uscio dell’intervallo. Ampiamente evitabile, visto con occhi genoani, perché Sculli e Criscito hanno dormicchiato. Comanda la Juve anche quando si riattacca e le basta un quarto d’ora per passare, con la firma della ditta Alex e Diego: serpentina del capitano e sponda di lusso del brasiliano. Festa interrotta dopo un paio di minuti, dall’eroe che di solito ti protegge: sul cross basso di Mesto, Buffon non trova la maniglia e regala il pallone a Rossi. Segue rosario completo di Gigi.

«La vecchia Juve», per dirla con Zac, si sarebbe sbriciolata, questa resta in piedi: pure perché il tecnico ritrova Marchisio, il miglior centrocampista. Fantastica intuizione per Del Piero e sgambetto involontario di Papastathopoulos, fuori area. Rigore, offre Mazzoleni. Doppietta di Alex, per soffiar via la paura: non ritrovarla ad Amsterdam, giovedì sera in Europa League, sarebbe il secondo passo.
 
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122 replies since 8/2/2010, 21:38   1748 views
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