| Juve, è tornato Iaquinta Bari al tappeto: 3-0
I bianconeri dopo un primo tempo sofferto nel quale Buffon salva il risultato, dilagano nella ripresa con la doppietta dell'attaccante, subentrato ad Amauri, e il gol su rigore di Del Piero. La squadra di Zaccheroni supera il Napoli, consolida il posto in Europa League, e tiene accesa una fiammella di speranza in chiave Champions
TORINO, 25 aprile 2010 - La Juventus tiene accessa la fiammella di speranza Champions, ridotta quasi al lumicino dal successo di ieri del Palermo, battendo 3-0 il Bari in casa. Vittoria più sofferta di quanto dica il punteggio: all'intervallo si era andati sullo 0-0, e solo perchè Buffon aveva fatto i miracoli. Poi un'ottima ripresa dei bianconeri, segnata dall'ingresso fragoroso di Iaquinta al posto di un Amauri irriconoscibile, ha regalato ai bianconeri i tre punti che consolidano per adesso un posto nella prossima Europa League, e le consentono di scavalcare in classifica il Napoli, issandosi al sesto posto. I gol della vittoria portano le firme di Iaquinta, a segno due volte, in tempo per consolidare un posto in Nazionale sull'aereo destinazione Sudafrica, e Del Piero, su rigore conquistato da Diego. Per il Bari si tratta della quarta sconfitta di fila, ma i pugliesi non hanno demeritato, gli episodi hanno fatto la differenza.
JUVE VOLENTEROSA — La Juve ha l'obbligo morale di chiudere la stagione a testa alta, e in Europa. E pazienza se la Champions sembra sempre più lontana, l'obiettivo minimo - e si parla di enorme ridimensionamento in relazione alle aspettative precampionato - è l'Europa League. E così prova a prendersi la rivincita del 3-1 per i biancorossi dell'andata, cercando di sfruttare la qualità tecnica di Diego e Del Piero, schierati larghi, ai lati di Amauri, sempre più involuto là davanti. L'ex Werder Brema cerca più volte la porta, e reclama pure un paio di presunti rigori, ma il gol non arriva. Il più positivo per la Juve è Marchisio, bravo nella doppia fase, di contenimento e di contrattacco. La Juve sotto il profilo della manovra mostra qualche timido passo avanti, ma la concretezza sottoporta resta un optional. Richiesto, ma introvabile.
SUPER BUFFON — Il migliore in campo nel primo tempo, per la squadra di Zaccheroni, finisce per essere Buffon, e non è una bella notizia per i tifosi della Vecchia Signora. Il portiere della Nazionale para due volte su Koman, la seconda è una prodezza salvarisultato, quasi un rigore in movimento respinto. Sì perché il Bari si conferma squadra ben allenata, armoniosa quando riparte, e se è vero che concede qualcosa dietro, è altrettanto vero che cerca sempre di giocare a pallone, anche con i difensori, in fase di impostazione della manovra, poggiando poi sugli esterni di fascia: sulla velocità di Alvarez sulla destra e gli inserimenti di Koman, come detto, dall'altra parte. All'intervallo è 0-0. E purtroppo, va segnalato che sugli spalti ci sono tafferugli tra le opposte tifoserie. La scintilla che avrebbe acceso gli animi sarebbe un grosso petardo lanciato dal settore dei supporters bianconeri verso i tifosi del Bari. Da qui un lancio di oggetti. La situazione è poi tornata tranquilla alla ripresa del gioco, ma molti tifosi hanno nel frattempo abbandonato i due settori interessati dagli incidenti.
TUTTA UN'ALTRA JUVE — Quella della ripresa. Che riparte rimodellata da Zaccheroni, negli uomini, non nel modulo. Amauri e Camoranesi, fuoripartita, finiscono anche fuori dal campo. Al loro posto rispettivamente Iaquinta e Candreva. L'impatto sulla gara di Iaquinta sarà determinante. La sua esultanza rabbiosa dopo l'1-0 è sintomatica della sua voglia matta di tornare protagonista. La Juve è trasformata, con i movimenti in verticale di Iaquinta, che dà maggiore profondità ai suoi colori, e con il movimento a pendolo di Candreva, sempre dinamico. Chiellini prima e Del Piero poi (traversa di testa) sfiorano il vantaggio. Che trova, appunto, Iaquinta. Di sinistro, da posizione defilata, trovato in profondità da Diego. La posizione dell'attaccante sembra regolare, in fuorigioco c'è Del Piero, che è nelle vicinanze del pallone. Diego, in crescita, perlomeno sul piano dinamico, si vede prima annullare giustamente un gol (ma la chiamata arbitrale è tardiva) poi guadagna un rigore. Realizzato da Del Piero, al decimo centro stagionale, l'ottavo in campionato, miglior marcatore bianconero. C'è ancora tempo per la terza grande parata di Buffon, stavolta su un colpo di testa sciagurato di Zebina, che rischia un clamoroso autogol, e per la doppietta di Iaquinta, su assist di Candreva. La Juve si assicura un posto in Europa League staccando Genoa, Parma e Fiorentina, ora cercherà di migliorare il piazzamento, scalando la classifica fino al quarto posto.
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