| Juve, prove anti-Fulham
Non resta che Cannavaro
Domani a Londra si riparte dal 3 a 1.
Difesa bianconera senza cinque pezziMASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Scippato di cinque pezzi, da infortuni (Buffon, Manninger, Chiellini, Caceres) e squalifica (Legrottaglie), Alberto Zaccheroni cercherà di blindare la difesa bianconera con quelli che gli restano, in vista dell’assedio che s’annuncia domani sera dentro l’ottocentesco Craven Cottage: sulle rive del Tamigi, a casa Fulham, la Juve dovrà difendere il 3-1 dell’andata che l’incredibile emergenza medica ha reso traballante. Non c’è molto da stare allegri, perché anche al completo, fin qui la fase difensiva a tratti è stata grottesca: 50 gol presi in 39 partite stagionali, roba mai vista negli ultimi tre anni. In ballo, a Londra, c’è l’ingresso ai quarti di finale di Europa League che, per come sta filando la stagione juventina, sta sempre di più diventando un obiettivo da razziare.
Non a caso, ai sistemi anti-intrusione ieri Zac ha dedicato una buona fetta delle due ore dell’allenamento mattutino, coinvolgendo tutta la squadra: quando si prendono gol, sul registro degli indagati finiscono tutti, mica solo difensori e portiere. Questa della vigilia sarà nottata di dilemmi per il tecnico, che già solitamente dirada qualche dubbio solo all’alba della battaglia. Fin dal primo nome della formazione, il portiere. Ancora fuori uso Buffon, che tornerà a fine mese, inutilizzabile Manninger, per venti giorni, toccherà ai riservisti: Antonio Chimenti, 40 anni a giugno e chilometraggio quasi nullo nelle ultime tre stagioni, o a Carlo Pinsoglio, la metà degli anni, promettente numero uno della Primavera. Non è una scelta da poco, perché sull’animo dei difensori pesa non poco chi è appostato alle spalle: le parole non servono, anche fuori dal campo, basta guardarli in faccia. Opzioni ridotte, ma non meno dubbi anche in trincea, dove andranno comunque infilati Zebina e Grygera, reduce da una domenica agghiacciante: l’uno a fare il terzino destro, l’altro il centrale, a meno che Zac non decida di azzardare la retrocessione di Poulsen, che il mestiere di difensore centrale qualche volta ha fatto in Nazionale. Pare decisamente un azzardo. Con le solite primarie a sinistra, tra Grosso (in testa agli exit poll) e De Ceglie, l’unica certezza resta Fabio Cannavaro. Quello che doveva essere bollito, e che nella ripresa con il Siena ha sigillato il retrobottega praticamente da solo. Zac s’affida a lui e così dovranno fare le tribù bianconere sui gradini inglesi o davanti alle tv, pur se all’arrivo una bella fetta della curva l’etichettò subito come mercenario, tanto per dargli il benvenuto. Il capitano azzurro dovrà procurarsi qualche buon amuleto, visto il tasso d’infortuni dei colleghi, e una riserva d’ossigeno: tre partite a settimana possono sentirsi, a una certa età - scherza spesso con gli amici.
Degli acciacchi non ha l’esclusiva la difesa. Ieri Marchisio s’è allenato, ma dopo il dolore alla schiena di domenica, Zac deciderà solo oggi se arruolarlo o meno per la partita. Davanti, ancora assente Amauri, il tecnico sta valutando ancora la formula del doppio trequartista, con un unica punta, Trezeguet. Almeno, non manca la fiducia: «Sono sicuro che la squadra farà una grandissima gara - diceva ieri Legrottaglie - risponderemo al piccolo inciampo che abbiamo avuto domenica scorsa. Sono convinto alla fine sarà la Juve a dare delle soddisfazioni al calcio italiano».
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