| ZANCAN evidentemente nn contento sulla Stampa di oggi ha pensato bene di calcare la mano SERVO sei solo un Servo. Contro gli ultrà violenti siamo troppo morbidi"
L'assistente capo allo stadio: domenica decisioni sbagliate giuseppe corrado
torino «Abbiamo in dotazione soltanto divise estive, quindi ci imbottiamo di maglioni per non avere freddo. Il razzetto si è conficcato nel giubbotto tattico senza maniche. La tuta sotto, che doveva essere ignifuga, ha preso fuoco. Il collega Sabatino urlava, c’era molto fumo. Abbiamo cercato di aiutarlo, ma per alcuni lunghissimi istanti non siamo riusciti a liberarlo». Quaranta giorni di prognosi, ustioni di secondo grado, domenica pomeriggio, Stadio Olimpico: sette tifosi della Juventus e tre del Genoa denunciati. Vita ordinaria da celerino. L’assistente capo Giuseppe Corrado, 46 anni, è al reparto mobile di Torino dal 1989. Negli ultimi mesi: Tav, manifestazione a Milano, stadio. È anche vicesegretario del Sap, ma questa è solo l’intervista di un poliziotto arrabbiato: «I nostri capi sono eccessivamente timorosi. Gli ultrà spadroneggiano. Non siamo messi nelle condizioni di fare bene il nostro lavoro».
Come incomincia domenica? «Adunata alle 11,20: sessanta agenti. Andiamo subito allo stadio. Si capisce che non ci sono presupposti favorevoli». Perché? «Un gruppo di juventini si stacca in via Filadelfia. Non entrano per protesta contro la società. Incendiano giornali, mentre noi osserviamo a distanza». Poi cosa succede? «Stiamo fuori. Per venticinque minuti sentiamo botti in continuazione». Chi inizia? «La tifoseria della Juventus. Innesca la reazione di quelli del Genoa: provano a scavalcare, passando da dietro. Lì la radio ci invita a intervenire. Ci dirigiamo verso il settore ospiti».A quel punto? «Cerchiamo di placare gli animi, c’è un contatto: spintoni, piccole cariche per disperderli. Mentre i tifosi del Genoa indietreggiano, arriva il razzo. Mi ha colpito una cosa: non era a parabola, ma dritto. Ad altezza uomo. Un razzo sparato».Conto economico della giornata? «Dalle 11 alle 18 di lavoro. Tredici euro lordi di indennità da ordine pubblico». Perché lavora al reparto Mobile? «C’è un bel clima con i colleghi, siamo una famiglia. Ci si vuole bene, anche fuori dal servizio». Qualcuno dice: “Il reparto degli estremisti, dei picchiatori”. Cosa risponde? «Dicerie, appunto. Non siamo estremisti, non è assolutamente vero che siamo tutti di destra. Siamo persone normali, viviamo le nostre emozioni tranquillamente. Tutti siamo stati addestrati alla scuola di ordine pubblico, fortissimamente voluta dal capo della polizia». Cosa la fa arrabbiare? «Non mi spiego come si possa portare quell’armamentario all’interno dello stadio. Lo stesso usato in Juve-Milan e Juve-Napoli. Quella sera una bomba carta è scoppiata a un metro da un mio collega: ha avuto vuoti di memoria, mancamenti, danni al timpano destro». Quindi? «C’è un problema al filtraggio del pubblico. Forse qualcuno subisce pressioni per facilitare il passaggio di certo materiale». Altri problemi? «Non siamo messi nelle condizioni di operare bene. I famosi daspo molte volte non vengono attuati. L’arma dell’arresto per differita viene usata pochissimo». Voi cosa fate? «Molte volte chi ci comanda - intimorito da quello che potrebbe comportare un eventuale fallimento del servizio - prende delle decisione sbagliate». Nello specifico di domenica? «Bisognava intervenire nei confronti dei tifosi della Juve, perché erano stati loro ad innescare la reazione». Più in generale? «Si cerca troppo di arrotondare gli spigoli. Anche quando siamo di fronte a un problema serio, che richiederebbe risposte energiche». Non si rischia di innescare ulteriore violenza? «Credo di no. Al contrario: lasciare a certi tifosi la libertà di fare quello che vogliono accentua la loro aggressività nei nostri confronti». Una polizia succube? «Diciamo così: il nostro comportamento molto cauto, purtroppo, non produce non violenza. Certe persone lo recepiscono come una forma di debolezza, si sentono autorizzati a fare qualsiasi cosa». Cosa chiedete? «Di lavorare con una tutela legale maggiore. Con mezzi e materiali all’altezza. Con uno stipendio che possa ripagarci dei grossi sacrifici che facciamo». Lei quanto guadagna? «Dopo venticinque anni di servizio, 1500 euro al mese». Perché continua ad andare alla guerra ogni domenica? «Perché credo ancora in questa istituzione». Perché il tifo violento resiste? «Perché molte società sono schiave degli ultrà». Perché l’arbitro non ha interrotto la partita? «Troppi soldi in ballo».
Volevo solo dire allo sbirro che loro sono almeno 15 anni che ci sparano addosso ad altezza uomo. NN ci fai piangere.
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